Facebook hoax, watch out for Police and GDF chain letters

The beginning of 2017 on Facebook is characterized by the spread of very similar chain letters involving Police and Guardia di Finanza. Law enforcement tips

Share!!! This, more or less, is the meaning of the two chain letters that are monopolizing the attention of Italian Facebook users in this beginning of 2017. Nothing new under the Sun, it would be said: these are messages that already in the past have obtained great resonance and today the situation is not different.

From January 1, 2017 onwards, in fact, the shares of the two hoaxes on Facebook has experienced an exponential growth, so much so that two of the Facebook accounts of the State Police have been activated. Come segnalato dal “Commissariato di PS online – Italia” e dall’account “Una vita da social”, negli ultimi giorni moltissimi utenti sono caduti nella trappola di uno o più burloni che hanno provato ad approfittare della loro buonafede. E, soprattutto, del loro timore: che i loro post e le loro foto possano diventare improvvisamente pubbliche. E per questo sarebbero pronti a tutto, anche a condividere messaggi non esattamente chiari.

Privacy Facebook, nessun pericolo

catena-san-antonio-polizia-di-stato.jpgFonte foto: Commissariato di PS online – Italia

Ecco uno dei messaggi incriminati

“Se la GUARDIA DI FINANZA consiglia di pubblicarlo sulla propria pagina, un motivo ci sarà…Tutto quello che avete postato diventa pubblico da domani. Anche i messaggi che sono stati eliminati o le foto non autorizzate. Non costa nulla per un semplice copia e incolla, meglio prevenire che curare. Canale 13 ha parlato del cambiamento nella normativa sulla privacy di Facebook”. Questa la frase iniziale che introduce una sorta di autocertificazione digitale con la quale si negherebbe il consenso al social di Mark Zuckerberg in base a un’ipotetica legge dello statuto di Roma. Una norma e uno statuto ovviamente inesistenti e inventati di sana pianta, tanto che la Polizia di Stato invita a non condividere: “è una bufala”, si limita laconicamente a commentare l’account Facebook delle forze dell’ordine italiane.

hacker-4.jpgFonte foto: Shutterstock

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