Dopo aver conquistato oltre il 50% del mercato degli smartphone con i propri processori, Qualcomm è pronta a sbarcare nel campo dell’Internet delle Cose
Dopo il successo nel campo della telefonia, l’azienda statunitense Qualcomm sbarca nel fantastico mondo dell’Internet of Things con due nuovi processori sviluppati appostiamone per i dispositivi sempre connessi. Una scelta strategica importante quella di Qualcomm, pronta a conquistare una fetta del mercato IoT.
Il futuro sarà degli oggetti connessi, ne sono sicuri gli esperti che prevedono per i prossimi anni una crescita impetuosa del mercato: nel 2015, secondo una ricerca condotta da Doxa, in Italia il settore ha toccato quota due miliardi con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. L’azienda di San Diego ha fiutato l’affare e ha sviluppato due SoC pensati appositamente per l’Internet of Things: lo Snapdragon 600E e lo Snaprdragon 410E. The processors will initially be used in the industrial world to automate some services, but in the future their use will be extended to any device.
The Internet of Things according to Qualcomm
Qualcomm Snapdragon processors
The Snapdragon 600E and the Snaprdragon 410E will be Qualcomm’s two bridgeheads to the connected objects market. The two processors have some very interesting features that make the SoCs appealing to any company looking to invest in the Internet of Things. In fact, the most interesting feature is definitely the versatility of use: not only in the robotics industry, but also in everyday objects such as smart washing machines or heating system. The US company is so convinced of the goodness of its product that it has entered into an agreement with Arrow Electronics, a global distributor of electronic components, to sell the Snapdragon 600E and Snaprdragon 410E worldwide.