Le osservazioni di ICESat-2 mostrano due nuovi laghi collegati al sistema di laghi subglaciali che potrebbe spiegare il riscaldamento globale.
Esiste una rete interconnessa di laghi subglaciali sotto la superficie dell’Antartide: laghi sotterranei e comunicanti, che si riempiono e si svuotano sotto la calotta polare. Il sistema di laghi subglaciali era già noto agli scienziati: il nuovo studio aggiunge nuovi tasselli alla ricerca.
Due laghi che si svuotano ciclicamente
Risale all’inverno 2019 la storica osservazione di un imponente lago glaciale – oltre 600 milioni di metri cubi d’acqua – che scomparve in soli tre giorni. Un tempo si credeva che i laghi subglaciali contenessero semplicemente l’acqua, mentre oggi è nozione comune che il sistema di laghi subglaciali del Polo Sud segua una dinamica di riempimento e drenaggio ciclici.
E ad oggi non mancano nuovi dati utili per lo studio della climatologia e dell’impatto del movimento glaciale su microbiologia ed oceanografia.
Firmata Siegfried e Fricker, la nuova ricerca combina le rilevazioni dei più potenti laser di osservazione succedutesi tra il 2003 e il 2020 in tre specifiche aree dell’Antartide. In una di esse, al confine tra il flusso di ghiaccio Mercer e Whillans, nel quadrante Ovest del continente, i due scienziati della Colorado School of Mines hanno scoperto due laghi che non erano ancora stati osservati.
I due laghi, nominati dai ricercatori Lower Conway Subglacial Lake e Lower Mercer Subglacial Lake, si riempiono d’acqua e la drenano ciclicamente: se il primo ha mostrato ben quattro eventi di drenaggio completo nel corso del lungo studio, il secondo lago sta attualmente aumentando in volume, dopo essersi svuotato tra il 2014 e il 2015.
La nuova scoperta è un tassello fondamentale per lo studio sul disgelo dei ghiacciai, nonché su direzione e velocità delle fluttuazioni delle calotte polari.
La NASA e il riscaldamento globale
ICESat-2 sta per Ice, Cloud and Earth Satellite 2: è il nome del laser lanciato in orbita dalla NASA nel 2018 per indagare la superficie terrestre, rilevando spessore dei ghiacciai, caratteristiche topografiche e biologiche del globo terrestre fino a 30 metri di profondità.
Fa parte del Programma di Osservazione della Terra (Earth Observing System -EOS), lanciato dalla NASA nel 1997 per studiare l’atmosfera, la biosfera e gli oceani.
L’impegno della NASA sul fronte dello studio sui cambiamenti climatici è ormai ventennale, e certamente sarà oggetto di rilancio, secondo il programma del nuovo Presidente Biden.
La scoperta di due nuovi imponenti laghi subglaciali apre le porte ad importanti ricerche soprattutto in materia di riscaldamento globale.
Si pensa che i due laghi siano parte di un complesso sistema di laghi più piccoli ed interconnessi, situati ad una profondità che va dai 2 ai 4 chilometri, che si riempiono e si svuotano secondo una ciclicità ancora misteriosa agli occhi degli scienziati.
Questa ciclicità, secondo i ricercatori, potrebbe influenzare velocità e direzione del movimento delle calotte polari, e spiegare come i ghiacci disciolti raggiungano l’Oceano Antartico.
“Non si tratta soltanto di calotte polari” spiega Matthew Siegfried, tra gli autori della ricerca, “ma di un sistema idrografico connesso con quello globale”. L’osservazione dei laghi subglaciali, quindi, potrebbe davvero costituire un importante segmento dello studio sul clima e sui cambiamenti climatici a livello globale.